Descrizione
Il p. Jean-Dominique Barthélemy, insegnando ai suoi studenti di Friburgo di Svizzera, soleva dire che la Bibbia cristiana è idealmente un volume che riporta, fianco a fianco, tanto il Testo Massoretico (TM) che la traduzione greca della Septuaginta (LXX). In effetti anche la Chiesa occidentale, pur legata da secoli all’idea di Hebraica veritas, così cara allo Stridonense, ha comunque assunto il canone della Bibbia greca, per cui il proprio testo sacro, accanto al Nuovo Testamento, non è il Tanakh, ma presenta l’ordine dei libri caratteristico della LXX, ed è, appunto, sentito come «Antico Testamento».
Il presente commentario al Levitico, prendendo in carico quest’idea dal forte significato ermeneutico, presenta in sinossi la traduzione del TM e della LXX, accompagnandole con note filologiche e con un commentario teologico ed esegetico che vuole evidenziarne le caratteristiche specifiche. Anche la traduzione della LXX, per mezzo di accorgimenti grafici, mostra quei passaggi in cui la LXX diverge dal TM; l’apparato di note ed il commentario cercano di mostrare quei punti in cui le divergenze traduttive non sono riconducibili a varianti testuali, ma piuttosto ad interventi interpretativi dei traduttori. Il lettore è così condotto a comprendere le specificità della Bibbia dei LXX ed il valore teologico delle sue scelte. Il testo della LXX non è riportato secondo l’edizione di Göttingen, anche se ad essa si fa costante riferimento, ma si è preferito offrire quanto si trova nel codice Vaticano (B). In questo si è seguita una tendenza attuale che preferisce presentare un testo autorevole per una concreta comunità ecclesiale. Si è voluto così raggiungere anche la tradizione esegetica del TM, che generalmente non offre un testo eclettico, ma quello di un manoscritto rilevante.
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