Descrizione
La reintroduzione del diaconato permanente in seguito al Concilio Vaticano II costituisce tuttora una sfida per la riflessione teologica. Ne sono prova, ad esempio, l’ampio documento della Commissione Teologica Internazionale sul diaconato del 2002 e la commissione istituita da Papa Francesco nell’agosto 2016 per chiarire quali siano stati i compiti delle “diaconesse” nella Chiesa antica. Il grande pubblico è interessato soprattutto alla questione delle “diaconesse”, ma questo tema non può essere sufficientemente chiarito se prima non è reso evidente ciò in cui consiste il profilo specifico del diaconato sacramentale.
La fondazione biblica per chiarire tale “profilo specifico” è sviluppata da Franco Manzi. In una prospettiva patristica Damian Spataru si concentra in maniera approfondita sui Padri cappadoci. Winfried Haunerland investiga le testimonianze della liturgia romana, mentre Marcello Pavone tratta il medesimo tema a partire dalla liturgia bizantina. Serafino M. Lanzetta presenta il rinnovamento del diaconato permanente nel Vaticano II. Giuseppe Como mette in evidenza l’esperienza dell’Arcidiocesi di Milano, mentre Matthias Mühl si concentra sulla discussione teologica nell’area di lingua tedesca. Enzo Petrolino presenta i documenti della Santa Sede e del Magistero Pontificio. Ludger Müller mette in luce gli aspetti canonistici più importanti. Santiago del Cura Elena analizza il documento della Commissione Teologica Internazionale sul diaconato. Helmut Hoping approfondisce il sacerdozio del presbitero e del diacono. João Paulo de Mendonça Dantas studia l’interpretazione dell’azione in persona di Cristo capo della Chiesa nella teologia del ministero ordinato. Manfred Hauke si dedica alla specifica rappresentanza di Cristo nel presbitero e nel diacono. Prendendo spunto dall’opera di riferimento di Martimort sulle diaconesse (1982), Hauke documenta la discussione su questo tema fino al tempo presente.
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