Descrizione
“Loro non sanno chi è Gesù”. Così scriveva Péguy (1873-1914) dei cristiani che lui chiamava “moderni”. La sua diagnosi è attualissima, perché la situazione non è cambiata. Oggi come allora continuiamo ad essere “i primi uomini dopo Gesù, senza Gesù”. E non serve abbellire il deserto della scristianizzazione in modo cristianamente barocco con “parodie infami ed eresie ridicole”. In questo deserto c’è bisogno di quello che lui chiamava il “mistero e l’operazione della grazia” di Gesù. E, da parte dell’uomo, dovrebbe accadere “qualcosa di nuovo, qualcosa che non è mai stato fatto prima”: la riuscita e il successo imprevisto della Grazia in un pensatore, in un poeta, in un cronista che abbia il pensiero di Gesù, che lo riconosca e lo renda noto agli uomini del nostro tempo in modo conveniente.
Questo è stato Péguy nella sua vita e nella sua opera.
Non si è mai definito un teologo, tuttavia si è sempre confrontato con il pensiero di Gesù e ha compreso e descritto la logica con la quale Cristo ha pensato di porre in atto la sua incarnazione e la redenzione degli uomini.
In questo saggio viene presentato questo pensiero, questa sorta di Vangelo secondo Péguy.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.