Descrizione
Questo splendido saggio, del filosofo britannico Roger Scruton dedicato alla musica, prende in esame tutti gli aspetti relativi alla funzione che essa svolge nella cultura fin dai tempi remoti in cui essa ha fatto la sua comparsa. La musica imita i movimenti dell’animo umano, o i gesti del corpo, o qualsiasi altra cosa che ha a che fare con l’uomo, o essa ha solo una valenza naturale e fisica completamente disarticolata dalla sua funzione di trasmettere sensazioni e impressioni attraverso un linguaggio non usuale? Nella musica si esprime metaforicamente come nella poesia o nell’arte pittorica uno stato d’animo o una percezione fisica o spirituale? La materia prima della musica è il suono, e la musica è un’arte del suono. Ci sono altre arti del suono, come la poesia (l’arte del suono fonetico) e l’arte del paesaggio sonoro (parte della progettazione di giardini e fontane). La poesia dipende da come è stato preventivamente organizzato il suono come linguaggio; le fontane dipendono dal rapporto tra il suono e il suo contesto fisico. La musica non fa affidamento nè sull’ordine linguistico, nè sul contesto fisico, ma sull’organizzazione e l’armonia che si percepisce nel suono stesso.