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Santa Caterina da Siena «mistica della politica»

Santa Caterina da Siena «mistica della politica»

di David Cantagalli

 

«Dio ha suscitato Caterina in un momento difficile della storia della Chiesa. In un momento altrettanto difficile, quale è il nostro attuale, la Chiesa ha ancora bisogno di Caterina. Caterina non è morta. Essa è più viva che mai. La sua voce forte, severa, materna, echeggia ancora» [dal Breviario Cateriniano, Cantagalli 1996].

Nel giorno in cui si venera e si festeggia Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, patrona d’Italia e compatrona d’Europa, ci preme ricordare una definizione della santa, quanto mai appropriata alla luce di quanto accade in questi giorni, che ne diede Giovanni Paolo II: e cioè Caterina come «mistica della politica».

Pensiamo infatti sia utile ricordare a chi governa e a tutti coloro che sono coinvolti nella gestione del nostro Paese, come Santa Caterina non perdesse mai occasione di ricordare ai politici dell’epoca che il potere concesso loro era un potere «prestato da Dio» e che esso dovesse essere usato per la buona amministrazione della cosa pubblica finalizzata ad ottenere il bene comune e non l’interesse personale.

Per questo motivo chi governa deve ispirarsi a Gesù Cristo, che rappresenta l’esempio più alto di giustizia. La giustizia, infatti, per Caterina ha un ruolo fondamentale per mantenere la pace. Se non c’è giustizia non c’è pace e se viene meno la giustizia non c’è crescita sociale, né morale.

A buon intenditor poche parole.

«Il fuoco ha da ardere».

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