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Edizioni Cantagalli compie un secolo di storia

Non c’è costruzione umana che sopravviva a un libro

1925 – 2025. La nostra avventura è iniziata grazie all’intuizione e alla creatività di un uomo, mio nonno Ezio Cantagalli, che già prima di un Concilio aveva compreso la necessità di mettere a disposizione di un vasto pubblico di lettori tutti quei testi, compreso quello del Messale Romano, allora accessibili soltanto a chi conosceva bene il latino.

La casa editrice è nata e cresciuta grazie all’intelligenza e alla fede di due uomini, Ezio e suo figlio Pietro, mio padre, e all’infaticabile opera di tantissime persone che hanno intrecciato parte della loro esistenza con quella della casa editrice: collaboratori, grandi intellettuali, papi, religiosi di ogni ordine e grado, ma anche laici, persone semplici e umili che hanno affidato il loro pensiero, speranze e desideri ai tipi delle Edizioni Cantagalli.

Una fucina operosa, vivace, ispirata dal motto cateriniano “il fuoco ha da ardere”, che ha contribuito in modo significativo alla crescita e alla diffusione della cultura cattolica nel nostro Paese e in Europa. Non è un caso, infatti, che l’attività della casa editrice sia partita proprio dalla sua prima sede, nel complesso del santuario dedicato a Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, ambasciatrice della cultura cattolica per le strade d’Italia e d’Europa. Né sono frutto del caso l’ispirazione iniziale di mio nonno e la costanza di mio padre nel proseguire la sua opera, ma di una chiamata che aveva in sé una storia già scritta.

Nel corso degli anni, un dipanarsi di eventi ha condotto la casa editrice ad assumere un ruolo preciso e un compito sempre più definito nella storia dell’editoria italiana. I tempi cambiano e noi cambiamo con essi, ma oggi come ieri siamo qui per continuare la nostra missione di sempre: trasmettere una visione del mondo e della vita, della società e della cultura a tutti, soprattutto a quanti non la condividono o non la conoscono; diffondere un pensiero che ha cambiato la storia dell’umanità e valorizzarne il confronto, senza pregiudizi; offrire uno spazio a chi desidera comprendere fino in fondo cos’è che ci manca così tanto e che a tratti si rivela in modo perfetto, eterno e disarmante; dare voce a chi riconosce nella bellezza dell’umano e della natura una sapienza e un ordine che non è frutto del caso.

“Non c’è costruzione umana che sopravviva a un libro”, perché è in esso che si concretizza il nostro pensiero, la nostra anima, nella grandezza e nella miseria, nella sua tensione verso l’eterno e verso l’effimero, nel bene e nel male.

Grazie nonno. Grazie babbo. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a scrivere la storia di questa straordinaria avventura.

David Cantagalli

L’omaggio del Maestro Massimo Lippi

per il Centenario della Casa Editrice

 

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