Descrizione
Alla fine del Seicento e nella prima metà del secolo successivo, le numerose traduzioni di tragediografi francesi, adattate al gusto degli spettatori italiani ,testimoniano della eccezionale fortuna di questo teatro nel nostro paese. Anche il Nicomede di Girolamo Gigli, libera versione dell’omonima tragedia di Corneille, qui ripubblicato nell’edizione del 1702, è in parte “adeguato” alle esigenze di un ben preciso pubblico, come si legge nell’Avviso allettore. Infatti la caratterizzazione psicologica e linguistica di alcuni personaggi è riconducibile sia al melodramma sia alla Commedia dell’arte, i due generi teatrali di maggior successo in quegli anni. Composto per il Seminario romano ed il senese Collegio Tolomei, recitato dagli allievi di questi istituti, il Nicomede è al tempo stesso, e soprattutto, il documento di un ambivalente rapporto di Gigli con la cultura della Compagnia di Gesù, oscillante fra palese allineamento e latente dissenso.
Marco Fioravanti ha insegnato Letteratura italiana teatrale presso l’Università di Siena. Le sue principali pubblicazioni, di argomento settecentesco, riguardano i trattati sulla recitazione, le commedie “all’improvviso” degli attori dilettanti, i repertori di compagnie comiche, la fortuna critica e scenica di tragedie alfieriane. Si è anche occupato delle feste di piazza, di inizio e fine secolo, esempi, le prime, di una civiltà dello spettacolo ancora secentesca, espressione, le seconde, dell’ideologia rivoluzionaria francese.
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